Dossier-capitoli che raccontano vite. Vite di persone all'apparenza normali, routinarie nel loro incedere ma unite tutte da un comune denominatore: lo spionaggio. Spie "quotidiane", impercettibili nel loro muoversi in uno scenario storico (quello della Seconda Guerra Mondiale), letali al momento del bisogno e legate, fino in fondo, alla loro missione. A costo di sacrificare tutto, le spie di
Matt Kindt si pongono lungo un confine dove convengono terrore, violenza, purezza e sentimento.
Un mix che alterna, come un caleidoscopio raffigurante ogni sfumatura del pensiero umano, momenti di dramma a ironie e surrealismi. E per ogni dossier, uno stile particolare, un modo nuovo di affrontare visivamente la narrazione. Kindt disegna e illustra seguendo il suo storytelling: dalle tavole affiorano colori e contrasti diversi, quasi fosse un fotografo in piena sperimentazione con una vecchia macchina Leica, pronto a fermare l'istante al pari di un
Robert Capa intento ad inseguire il dramma e riportarlo al pubblico.
Kindt vuole fissare i volti, i frammenti, le espressioni, colorandole con tonalità diverse come diverse sono le vite che si sfiorano, collaborano, si uniscono e si sopprimono a vicenda. Un percorso che nasce da un tavolo e che comprende studi, bozzetti e una ricerca continua a metà tra i sentimenti umani e la voglia di sopravvivere ad eventi tragici.
Real Collegio
29 ottobre - 1 novembre
Matt Kindt biografia